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29 Ottobre 2014

Vin Santo di Gambellara della famiglia Virgilio Vignato

Un vino da meditazone, nato dopo mesi di appassimento.

È l'esperienza che ce lo dice. Lo sapevano bene i nostri bisnonni che dopo aver raccolto a settembre l'uva Garganega, amorevolmente a mano, la mettevano ad appassire con la tecnica dei "picai" cioè dei grappoli legati assieme l'un l'altro e appesi alle travi di legno delle soffitte o dei solai. In questo modo, gli acini venivano lasciati ad asciugare per mesi, facendo in modo che si disidratassero (perdendo l'acqua che è presente nell'uva), fino al raggiungimento della giusta concentrazione zuccherina per poi essere avviati alla vinificazione con uve pigiate nella settimana di Pasqua (da qui il nome Vin Santo). Il mosto poi era custodito in "caratelli", o botticelle, messi a dimora nelle soffitte con sosta prolungata per almeno due anni, così da garantire una fermentazione spontanea. È con quella stessa tecnica tradizionale che, ancora oggi, viene realizzato il Vin Santo della Doc Gambellara (uva Garganega in purezza), di cui sosvino.com commercializza quello realizzato dall'Azienda Agricola Virgilio Vignato.
Un prodotto unico nel suo genere, talmente legato al territorio che ha nel suo DNA addirittura un lievito autoctono, cioè da sempre presente in quella zona, capace di ottimizzare e gestire in maniera equilibrata la fermentazione dell'uva. Si tratta del lievito "Zygosaccharomyces gambellarensis" isolato dall'Università di Verona insieme a cinque ceppi indigeni. Una scoperta avvenuta dopo sette anni dall'avvio (era il 2003) del progetto di sperimentazione, o per meglio dire di caratterizzazione (sotto la supervisione del Consorzio di tutela), del Vin Santo che dal 2008 si fregia della classificazione DOC.
Quello di Gambellara è l'unico Vin Santo del Veneto: possiamo definirlo da meditazione, per le sue caratteristiche di estrema eleganza al palato. Il passito realizzato dall'Azienda Agricola Virgilio Vignato nasce dal lavoro di una famiglia, che ha alle spalle un'esperienza lunga oltre 60 anni su coltivazioni che si sviluppano complessivamente su 20 gli ettari di vigneto, distribuiti sul pendio sud del versante collinare di Gambellara. Il terreno basaltico di origine vulcanica conferisce ai vini una spiccata mineralità che l'uva Graganega riesce ad assorbire al meglio.

Il Vin Santo di Gambellara si presenta con un colore giallo ambrato/dorato intenso; al naso si percepiscono sentori di frutta secca come albicocche, fichi e datteri; in bocca è avvolgente con equilibrio tra freschezza e morbidezza, un buon corpo e una notevole persistenza.
L'abbinamento consigliato è con il "foie gras" (fegato grasso di oca o di anatra) o con dolci come il Panforte di Siena.
 

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