Cucina, enologia e saggezza popolare vanno di pari passo. Ce lo insegnano le ricette della tradizione, come quella riscoperta dallo Chef Salvatore Lucifora che propone la rivisitazione di un piatto classico della gastronomia calabrese, presentato da sosvino.com, e creato con tre prodotti d’eccellenza: il Tastasal, la ‘Nduja e una Pasta derivante da agricoltura biologica. Il tutto viene abbinato a due raffinati vini scelti dal sommelier professionista di sosvino.com, Antonello Moresi. Il primo elemento è il Tastasal, tipico delle province di Verona e Vicenza, è un impasto di carne fresca di maiale macinata e insaporita con sale e pepe nero in grani frantumato.
Il secondo ingrediente è la ‘Nduja, un salume morbido Calabrese realizzato con le parti migliori del maiale (come guanciale, pancetta e lardello) amalgamate con il sale e con il peperoncino, uno degli alimenti più genuini della terra calabrese. “Mangia ‘nduja cu cipuja, ca ti crisci a miduja” (Mangia ‘nduja con la cipolla, così ti cresce il cervello) recita un antico adagio di questa regione, a dimostrazione che tale alimento, principe nella cucina tradizionale italiana, può avere benefici per la salute. Prima della stagionatura, che avviene per alcuni mesi all’interno di un budello naturale, la ‘Nduja viene pressata per ottenere la classica forma schiacciata.
Il terzo ingrediente è la Pasta, realizzata dal “Pastificio Mancini” di Monte San Pietrangeli (Fermo-Marche), unico produttore in Italia ad aver creato la linea produttiva nel mezzo di un campo in cui viene coltivato il grano biologico.
Queste tre specialità diventano gli ingredienti essenziali della proposta autunnale dello Chef Lucifora del Ristorante “Il Molo” di Vicenza, che ha scelto le Penne commercializzate da sosvino.com per la sua ricetta. «L’appagamento del palato è garantito», spiega il sommelier professionista di sosvino.com, Antonello Moresi. «Per realizzare questo tipo di Penne – aggiunge - sono state selezionate due particolari varietà di grano duro: il “San Carlo” si adatta bene ai terreni esposti a Sud e ben ventilati, mentre il “Levante” garantisce ottimi risultati anche in pianura e nei versanti più freddi. Le Penne, grazie alla superficie ruvida derivante dal tipo di trafilatura, vengono accarezzate dalla ‘Nduja riuscendo a trattenerne il gusto deciso del ragù che, a sua volta, stuzzica le papille gustative creando così un armonico connubio di sapori, che vengono esaltati dai due vini che ho scelto per l’abbinamento: un Negroamaro e un Valpolicella Ripasso».
L’offerta, proposta a 25,00 Euro, è composta da:
1) due astucci da 500 grammi di Penne “Pasta Mancini” (selezioni di grano duro biologico) di Monte San Pietrangeli (FM);
2) una ricetta ideata dallo chef professionista Salvatore Lucifora;
3) un raffinato abbinamento realizzato dal sommelier professionista Antonello Moresi che ha scelto due vini rossi Doc, dal gusto equilibrato e armonico, caratterizzati da morbidezza e alcolicità tali da contrapporsi in maniera bilanciata alla caratteristica vena piccante della ‘Nduja amalgamata nel ragù di Tastasal. Il primo vino, che rappresenta uno dei simboli del Salento, è il Negroamaro “Roccamora” dell’azienda “Schola Sarmenti” di Nardò (Lecce), realizzato dopo una selezione manuale delle uve raccolte da vigneti ad alberello. Il secondo, invece, è il Valpolicella Ripasso “Campo dei Ciliegi” dell’azienda “Latium Morini” con sede a Mezzane di Sotto, in Val d’Illasi (Verona): le uve, coltivate su terreno di origine vulcanica, vengono ripassate (da qui il nome del vino) su quelle dell’Amarone, emblema del terroir Veneto, per dare vita a un prodotto fine ed elegante caratterizzato da un tannino vellutato.
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