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16 Ottobre 2014

VENDEMMIA 2014 vista da Sos Vino

Sul podio Umbria, Marche e Toscana !

Quest’anno il loro contributo è stato del 12% su un totale italiano di 40 milioni 911 mila ettolitri (seppur con un calo del 15% rispetto all’anno precedente, quando ne erano stati prodotti 48 milioni 161 mila). Un risultato invidiabile, quello di queste tre regioni, e il motivo è presto detto: il maltempo con alluvioni, piogge torrenziali e grandinate non ha interessato (o, comunque, ha coinvolto in misura decisamente minima) la viticoltura di tali aree della nostra Penisola. Flagellate, invece, le regioni del Nord con segno meno più evidente in Veneto, dove si arriva addirittura a un -17% di produzione: un fenomeno determinato dalle difficoltà incontrate dagli agricoltori soprattutto del Vicentino e del Veronese. Le conferme arrivano dall’analisi della stima Ismea/Unione Italiana Vini (dati fino al 10 settembre 2014 su dati Istat 2013) che paragona le produzioni di quest’anno con quelle dello scorso anno. In Veneto  si è passati dai 9 milioni 148 mila ettolitri del 2013 ai 7 milioni 550 mila del 2014. Situazioni in perdita anche in Trentino Alto Adige (-14%); Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta (-13%), Friuli Venezia Giulia (-9%) e Piemonte (-8%). Al Centro Italia, un calo deciso si è registrato in territori ad ampia vocazione vitivinicola come l’Abruzzo (-13% passando da 2 milioni 728 mila a 2 milioni 387 mila) e l’Emilia Romagna (-12% con un calo da 7 milioni 396 mila a 6 milioni 510 mila), seguite a lunga distanza dal Lazio (-5%). Dando uno sguardo ai dati del Sud e delle Isole, infine, si nota immediatamente il calo di produzione delle due regioni che, assieme al Veneto, possono essere considerate le zone maggiormente produttive in termini di quantità di uve coltivate, una sorta di “culle” della viticoltura italiana: si tratta della Puglia (da 5 milioni 908 mila ettolitri a 4 milioni 430 mila, con un -25%) e della Sicilia (-27% passando da 7 milioni 282 mila a 5 milioni 280 mila). Certo, ci sono regioni come Basilicata (-30%), Molise e Calabria (-23%) in cui si evidenzia un pesante segno meno, ma per quest’area geografica c’è da considerare il fatto che le produzioni sono molto inferiori rispetto alle altre regioni del Sud e delle Isole visto che si va da un minimo di 124 mila a un massimo di 370 mila ettolitri. A chiusura,  ci sono la Campania (-10%) e la Sardegna (-13%).

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