SOSVINO

Il Mandorlato di Cologna Veneta è un prodotto che ha portato in tutto il mondo il nome della città di origine, in provincia di Verona, che all’epoca era sotto l’egida veneziana. Si narra che questa specialità dolciaria fosse già nota nella cucina dei Dogi.
La sua nascita è legata a filo doppio a uno speziale dell’epoca, che riuscì a perfezionare la preparazione del Mandorlato conferendogli quella classica colorazione bianca, quell’aroma e quella croccantezza che sono le caratteristiche peculiari di questo dolce tramandate fino ai giorni nostri. Sono state riscoperte, attingendo alla ricetta originale, da Romeo Raimondo chef e sommelier professionista della “Locanda Antico Vallo” di Cologna Veneta.
Con l’ausilio della “Premiata Pasticceria Bisognin” di Cologna Veneta, è nato così il “Mandorlato di Cologna Ottocento”. Si tratta di una raffinata selezione commercializzata da sosvino.it e realizzata dopo accurati controlli di qualità, essiccata in piccole quantità con controllo unitario del prodotto ottenuto da una cotta realizzata senza raccogliere la glassa rimasta dalla lavorazione. Per amalgamare l’impasto, viene utilizzato il miele millefiori scelto dalle produzioni locali. Oltre alle mandorle tostate sbucciate, nella preparazione si rende necessario anche l’apporto di zucchero, albume d’uovo e, a fine realizzazione dopo aver fatto in modo di raggiungere il classico strato lucido, di una cialda molto sottile su cui adagiare il mandorlato. L’accurata scelta di ingredienti di qualità, le dosi e la miscelazione, come pure la modalità ed i tempi di cottura a bagnomaria, rimangono un segreto gelosamente custodito da Romeo Raimondo e dalla “Premiata Pasticceria Bisognin”.
Il sommelier professionista di SOSVino, Antonello Moresi, ha selezionato questo prodotto per le qualità intrinseche che garantiscono un abbinamento suadente con  il Vin Santo di Gambellara realizzato dall’Azienda Agricola “Virgilio Vignato”, che vanta un’esperienza vitivinicola di oltre 60 anni. Inserito nella gamma di prodotti commercializzati da sosvino.com, questo vino nasce dalla Garganega. È un’uva autoctona (cioè il cui vitigno fin dall’antichità è presente nel territorio di Gambellara), messa ad appassire con la tecnica dei “picai” ovvero grappoli legati assieme e appesi alle travi di legno delle soffitte o dei solai. La disidratazione degli acini prosegue fino al raggiungimento della giusta concentrazione zuccherina. Poi si passa alla vinificazione, con uve pigiate nella settimana di Pasqua (da qui il nome Vin Santo) ottenendo un mosto zuccherino messo a dimora in botticelle tenute in soffitta per almeno due anni, per favorire una fermentazione spontanea. Il legame al territorio è garantito anche dal lievito autoctono Zygosaccharomyces Gambellarensis isolato dall’Università di Verona, assieme a cinque ceppi indigeni. Un vino da meditazione, dal colore giallo ambrato/dorato intenso, che al naso richiama sentori di frutta secca (albicocche, fichi e datteri). Al palato, l’abbinamento con il Mandorlato di Cologna Veneta risulta avvolgente e persistente.
Un elegante e raffinato accostamento di qualità, ottimo come regalo per Natale per celebrare un prodotto, il Mandorlato, di cui quest’anno ricorre la sua Trentesima Festa a Cologna Veneta, il 7 e l’8 dicembre.